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Medioevo

Siamo nel 1282 in Sicilia, periodo della dominazione Angioina: uno dei periodi storici più bui per la storia siciliana, con il popolo vessato di imposte, soprusi e abusi di ogni genere, come mai se ne erano visti nelle dominazioni precedenti. Il popolo Siciliano decise così di insorgere e ribellarsi a quello stato di cose: l’insurrezione popolare prese il nome di Vespri Siciliani.

Nessun angioino riuscì a raggiungere Napoli da vivo, salvo uno: a Calatafimi, infatti, il governatore della città era Guglielmo Porcelet, che a differenza dei suoi “colleghi” si distinse per senno e giustezza, facendosi amare ed apprezzare dalla popolazione.

Il popolo di Calatafimi mostrò così tutta la propria moralità lasciandogli salva la vita, e permettendogli di rientrare sano e salvo a Napoli.

Il quartiere della “Circiara” si è trasformato in un angolo di medioevo: un atmosfera unica data dalla presenza di cavalieri bardati con l’armatura splendente in sella ai propri destrieri, dame e fanciulle con gli abiti d’epoca e mercanti ed artigiani dediti alla manifattura di ceramiche e prodotti caratteristici, di perduta memoria ma dal fascino assolutamente immortale.

 

E’ stata riproposta la scena della cacciata del Porcelet. E’ stato allestito  persino un campo d’armi, giochi di quartiere.

Straordinario appuntamento è stato quello della cena medievale per i nobili, ed una spettacolare esibizione di falchi in volo e balli medievali.
Calatafimi fin dall’antichità si fregiava di avere delle manifestazioni similari. Famose erano le due fiere, una a Maggio e l’altra ad Agosto, allocate rispettivamente nelle zone “Tiro a Segno o Santa Maria” e “Santu Vitu”. Come altrettanto famose erano le corse dei cavalli in C/da Paganazzo. Esse erano manifestazioni di commercio, ma anche e soprattutto gare in cui l’agonismo del presentare il miglior capo, equino, bovino, ovino, suino, canino, volatile, ecc., nonché il miglior ibrido nato dall’unione fra l’asino e la giumenta (il mulo), la faceva da padrone. Nel tempo purtroppo si sono perse le tracce delle gare di galoppo nonché le fiere sono state ridotte alla vendita di giocattoli e materiale domestico. A causa delle tante leggi restrittive e del progresso, al nobile e indispensabile compagno dell’uomo, il cavallo, si è sostituito l’automezzo ed alla possanza dei buoi si è sostituito il trattore.